Chi sono

Alessia Bongiovanni

Sono quasi 15 anni che, attraverso la realizzazione di ordinarie ispirazioni, azzardo, manco, fallisco, ma, a volte, confermo un’emozione. mi piace creare qualcosa di nuovo da ciò che c’è già, sfruttare ogni minimo dettaglio dell’oggetto per infondergli una nuova missione e trasmettere al tutto un nuovo spirito, diverso nel profondo da ciò che è stato nel passato, per consegnargli un nuovo destino.

Amo il legno e sono attratta dal ferro. taglio, saldo, limo e piego questi due elementi con semplicità, come attratta dal loro suono e li modifico di continuo, liberandoli dal loro trascorso.


Mai avrei immaginato, un giorno, di usare gli attrezzi di lavoro di mio padre, geloso e assolutamente critico all’idea che io potessi “dominare” tali maschili tecnologie, ma è stato proprio grazie al fatto di condividere, con lui, una cocciuta passione per l’arte e per la bellezza del manufatto, che sono riuscita ad impormi e a costringerlo ad insegnarmi semplicemente... Liberando le mani.

Le cose riciclate, nell’immaginario comune sono sporche, il riciclo è quello del denaro, il riutilizzo può essere un’espressione del vorrei, ma non posso, un ripiego. L’oggetto ecologico di solito è bruttino, quasi dimesso. ha un gusto molto preciso, con le sue regole formali. Abbandoniamole, passiamo oltre. si tratta di usare al meglio tutto ciò che abbiamo, sfruttando una caratteristica propria della nostra specie: trovare le connessioni fra le cose e le idee. In tutti gli oggetti può essere scoperta un’altra possibilità d’uso: operazione questa che può essere un ottimo esercizio mentale. Operazione di ecologia della mente che vuole liberarci dalle abitudini. è una indicazione di leggerezza, di liberazione, di assenza di peso superfluo.

Riciclare è una buona abitudine, una filosofia di vita. così rifiuti, scarti e cose usate vengono riassemblati, fatti rivivere, per diventare sculture del ricordo. Siamo circondati da una quantità di scarti tale da non poter essere più ignorata e allora: riuso.



Principio

Legno, vetro, ferro. 

C’è un filo conduttore, una logica profonda e indiscutibilmente travolgente che lega questi materiali. sono così naturalmente originali, nel vero senso della parola, che non derivano da niente, sono assoluti, sono così e basta.

Da ciò che possiede questi requisiti, può nascere qualcosa di bello, immortale, utile, con forme diverse, sempre.


“ Tutto ciò che viene prodotto
e non è consumato fino in fondo
contiene una seconda possibilità
poetica.”
Marcel Duchamp

QFI

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